📌 Il 10 marzo appena trascorso, attraverso l’adozione del d.lgs. n. 24/2023, l’Italia ha recepito la Direttiva (UE) 2019/1937 sul Whistleblowing. Il nuovo dettato normativo, in linea con lo Schema approvato dal Consiglio dei Ministri il 9 Dicembre 2022, si prefigge l’intento di sostituire la disciplina previgente, suddivisa tra settore pubblico e settore privato, e ricondurla ad una regolamentazione unitaria.
💰 Tra le innovazioni più significative apportate al sistema, emerge chiaramente il ruolo di ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) come garante e supervisore dell’adeguamento richiesto, sia a pubbliche amministrazioni che a società e imprese private. In entrambe le ipotesi, ANAC si configura come l’ente competente ad irrogare specifiche sanzioni pecuniarie, in circostanze espressamente disciplinate.
💡 Assistiamo, inoltre, ad una mirata azione di rafforzamento delle strutture, dei poteri e dell’organico attribuito ad ANAC, che sembra assimilabile, così, al ruolo già esercitato da altre Autorità affini, presenti in Paesi dell’UE. Si pensi, ad esempio, all’Agenzia Anticorruzione Francese (AFA), istituita dalla nota Legge Sapin II (9 dicembre 2016), a cui era stata attribuita fin da tale data la possibilità di emettere sanzioni pecuniarie verso le società inerti nell’implementazione dei compliance programmes preventivi della corruzione.
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